“Pochi mesi di frequentazione di Elena Ferrari a scuola, e mi accorsi subito, della sua personalità votata completamente alla professione di maestra di danza. Vidi in lei: la futura condirettrice del nostro dance studio” (Marlon Giuri)
“Sono nata a Milano dove, fin dalla tenera età, ho praticato ginnastica artistica con passione raggiungendo i vertici agonistici nazionali. Ma il mio sogno segreto era la danza…”
Inizio a scoprire il movimento all’età di sei anni con la ginnastica artistica ad indirizzo agonistico. Mi allenavo tre ore al giorno tutti i giorni feriali (se ne saltavo uno recuperavo al sabato…). Le discipline che frequentavo erano CORPO LIBERO, TRAVE, VOLTEGGIO, PARALLELE. Gli esercizi erano molto duri accompagnati da una ferrea disciplina.
Ho vinto i campionati italiani a squadre con la Pro Patria nel 1984 e voglio ricordare i miei maestri cui più sono grata: Massimo Contardi, Paola Fiammenghi, Sergio Brambati, Anna Manfredini; ma anche Elena Giardini, e colei che chiamavamo affettuosamente Sig.na Gloria per la danza classica. Fu proprio la scoperta della danza classica, che rispetto alla ginnastica artistica, aveva una dimensione poetica più accattivante, che mi portò a scegliere l’orizzonte, per me nuovo, del ballo accademico.
Dall’età di quattordici anni ho studiato classica e modern jazz con Elena Cianflone, ho perfezionato poi la mia tecnica con diversi maestri fra cui Gabriela Morlet (contemporanea), Marcel (hip hop), ma soprattutto con Virgilio Pitzalis e la compagnia di David Parson (modern jazz).
Ho collaborato all’allestimento di diversi spettacoli fra cui: “Forza venite gente” e “Renzo e Lucia”.
Nel 1998 la svolta che mi porta ad approfondire e poi a insegnare i balli di coppia che fin da piccola ballavo con mio padre alle feste. Dalla salsa al mambo; al liscio, ; dai boogie woogie, lindy hop e rock&roll (che per certi versi mi ricordano i volteggi dell’artistica…); alle latine e soprattutto al passionale tango argentino. Oggi li insegno tutti!
Ballare è stupendo, ma insegnare dà molte soddisfazioni. Vedere un allievo che muove i primi passi con te e poi diventa un ballerino. Creare delle coreografie a cui gli allievi si affezionano. Emozionarsi nel vederli danzare (anche danzando con loro) sul palcoscenico del Teatro Carcano i nostri spettacoli di fine corso.
Da piccola sognavo di diventare una ballerina… lo sono diventata… Ora sono maestra di danza!